L'amore del prossimo radicato nell'amore di Dio è anzitutto un compito per ogni singolo fedele, ma è anche un compito per l'intera comunità ecclesiale, e questo a tutti i suoi livelli: dalla comunità locale alla Chiesa particolare fino alla Chiesa universale nella sua globalità. Anche la Chiesa in quantoc omunità deve praticare l'amore. Conseguenza di ciò è che l'amore ha bisogno anche di organizzazione quale presupposto per un servizio comunitario ordinato. La coscienza di tale compito ha avuto rilevanza costitutiva nella Chiesa fin dai suoi inizi: “Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno” (At 2, 44-45). Luca ci racconta questo in connessione con una sorta di definizione della Chiesa, tra i cui elementi costitutivi egli annovera l'adesione all' insegnamento degli Apostoli”, alla “comunione” (koinonia), alla “frazione del pane” e alla “preghiera” (cfr At 2, 42). … All'interno della comunità dei credenti non deve esservi una forma di povertà tale che a qualcuno siano negati i beni necessari per una vita dignitosa. (dall’Enciclica “Deus Caritas Est” n. 20)
Nella nostra comunità la Caritas Parrocchiale ha la sede di via Genova, 3:
Si occupa dell'assistenza alle famiglie in stato di bisogo. Le operatrici e operatori si recano nelle case per ascoltare ed intervenire con la distribuzione del vestiario, la distribuzione dei viveri e altri tipi di intervento, secondo le particolari necessità.
In Avvento ed in Quaresima, in chiesa è possibile donare i viveri frutto della penitenza e del digiuno.
La questua raccolta durante la celebrazione dei Funerali è destinata alle opere della Caritas Parrocchiale.
Coloro che desiderano donare un po' del loro tempo possono comunicare la disponibilità al parroco, al diacono Tonino o ad Angela.
Gli operatori Caritas si incontrano ogni primo venerdì del mese al termine della S. Messa Vespertina.